Pensate che toast e tramezzini siano un piatto di recupero realizzato con quel che rimane in frigo? Associate il toast ai bar latteria degli anni ‘70? Sbagliate di grosso! In questi ultimi mesi, a Milano, Roma e non solo, si è diffusa una moda salutare e sfiziosa: il toast gourmet. Si tratta di un prodotto sano e leggero, che unisce il pane in cassetta rivisitato e arricchito (con noci, olive, pistacchi) a ingredienti ricercati e Km Zero in ricette sempre nuove e creative. Per gustare al meglio il toast del nuovo millennio sono nate le prime toasterie, locali semplici ma raffinati, di solito con il bancone a vista e qualche tavolino in cui sorseggiare una birra artigianale o un tè biologico. La toasteria è un locale che può avere successo anche al di fuori delle grandi città per diversi motivi. In primis, cavalca l’onda della passione per i cibi genuini, d’eccellenza e del territorio. Inoltre, ha un’offerta molto variegata: può caratterizzarsi come brunch restaurant, offrendo toast dolci e colazioni, o puntare sui prodotti per vegetariani, con zuppe, cereali, insalate. L’investimento per aprire una toasteria è contenuto, il locale può essere piccolo, non servono capacità culinarie sofisticate ma tanta fantasia e ricerca. Infine, chi vuole avventurarsi nel mondo dei toast può già contare sul supporto di alcuni franchising. |
*Contenuti tratti dal sito creaimpresa.it