La verdura a Km 0, meglio ancora se biologica, sta conoscendo un’espansione e un successo ineguagliabili. Dopo i Gruppi di Acquisto Solidale e la prolificazione degli orti urbani e a Km 0, il settore ortofrutticolo della filiera corta sta conoscendo una nuova ed esaltante fase di sviluppo. Stiamo parlando delle conserve di verdura trasformata: sott’oli, sott’aceti, salamoia, salagione, sughi, salse, creme, paté, confetture, chutney e moltissime altre preparazioni artigianali. Un laboratorio artigianale di conserve o Veg Lab può offrire una combinazione infinita di prodotti, mescolando le ricette tipiche delle tradizioni regionali ai metodi esotici per aromatizzare con spezie ed erbe. Il Veg Lab può sorgere all'interno di un’azienda agricola oppure può essere un laboratorio di sola trasformazione, che acquista gli ortaggi dai coltivatori locali. Le attrezzature che si rendono necessarie possono essere acquistate usate e, in linea di massima, non sono richieste conoscenze tecniche particolari. Il vantaggio di questa attività artigianale risiede nel fatto che, oltre alla vendita diretta ai consumatori finali, fra i propri clienti sarà possibile annoverare anche i negozi di prodotti tipici e biologici della zona, i punti vendita di prodotti di alta qualità come ad esempio Eataly, ma anche agriturismi e ristoranti in cerca di sapori autentici, non paragonabili a quelli delle lavorazioni industriali. Le conserve della nonna sono il business del futuro, dalla terra…al VegLab! |
*Contenuti tratti dal sito creaimpresa.it