Fino a qualche decennio fa la sorte degli asini sembrava segnata. Il WWF, e altre importanti associazioni animaliste, avevano già decretato il pericolo estinzione e indicato le razze italiane che, secondo le aspettative, avrebbero dovuto scomparire. Negli ultimi tempi, invece, la tendenza si è bruscamente invertita. Sul web, come fra gli appassionati di agricoltura e zootecnica, il ciuco è tornato di gran moda, così come la possibilità di crearsi un reddito creando un allevamento di asini. I motivi di questa inversione di tendenza sono plurimi. In primis, l’aumento deciso delle intolleranze alimentari, soprattutto a livello pediatrico, ha fatto sì che il latte d’asina trovasse sempre più spazio sul mercato, con grande aumento di domanda e produzione. Inoltre, il turismo sostenibile ha trovato nell’asino un alleato fedele: trekking someggiato e onoterapia sono solo alcune della attività ricreative richieste con l’ausilio degli asini. Infine, le necessità di una maggiore tutela ambientale e del rispetto di bosco e macchia mediterranea ha fatto sì che gli agricoltori siano tornati a utilizzare gli asini anche per il trasporto di legna, biomasse e carbone e, nei regimi di agricoltura biologica, per i lavori agricoli. Gli asini sono animali docili e simpatici. Creare un allevamento, da latte o per l’offerta di servizi di intrattenimento, può rivelarsi una scelta vincente, oltre che un’attività piacevole e stimolante. |
*Contenuti tratti dal sito creaimpresa.it