In un mondo in continua evoluzione la strada più sicura per i produttori e trasformatori italiani è quella della miniproduzione artigianale. Le parole d’ordine sono tre: alta qualità, origine controllata della materia prima, lavorazioni il più possibile fedeli alle tradizioni regionali. I negozi di Eataly, le certificazioni Dop e Igp, i Presidi Slow Food e il Made in Italy sono solo alcune delle realizzazioni pratiche di questa tendenza, che è gastronomica ma soprattutto culturale. Il settore lattiero-caseario è stato uno dei primi ad adeguarvisi, anche grazie alle rivoluzionarie innovazioni tecnologiche che hanno modernizzato la produzione di latte, panna, burro, yogurt e formaggi. È su questo retroterra che un’attività di allevamento di pecore e capre dotata di un proprio laboratorio per la trasformazione ha tutte le carte in regola per proporsi come business vincente sul mercato locale e non solo. Il minicaseificio può, infatti, contare su una gamma di prodotti molto variegata e, al tempo stesso, essere presente in maniera massiccia nelle diete quotidiane dei potenziali clienti. Anche sul fronte della clientela le possibilità sono innumerevoli: dalla vendita diretta a privati e GAS, alla distribuzione a negozi di prodotti tipici, store di prodotti di alta qualità, formaggerie e attività di ristorazione. Il minicaseificio con allevamento ovicaprino è un’attività gradevole, da svolgere all’aria aperta e a contatto con gli animali. Il futuro è in mano al mastro casaro in grado di sposare i sapori della tradizione con le migliorie apportate dai caseifici hi-tech. |
*Contenuti tratti dal sito creaimpresa.it